Alcune considerazioni sul ruolo di Ivan Kotkiarevskyi nella storia della lingua ucraina

Questo articolo si propone di rivisitare alcuni aspetti relativi al contesto storico-linguistico e, in misura minore, dialettologico, in cui operò Ivan Kotliarevskyi (1769–1838). Come noto agli specialisti del settore, il ruolo e l’opera dello scrittore occupano un posto privilegiato nel panorama c...

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Bibliographic Details
Main Author: Сальваторе Дель Ґаудіо
Format: Article
Language:German
Published: Borys Grinchenko Kyiv Metropolitan University 2025-06-01
Series:Lìteraturnij Proces: Metodologìâ, Ìmena, Tendencìï
Subjects:
Online Access:https://litp.kubg.edu.ua/index.php/journal/article/view/681
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Description
Summary:Questo articolo si propone di rivisitare alcuni aspetti relativi al contesto storico-linguistico e, in misura minore, dialettologico, in cui operò Ivan Kotliarevskyi (1769–1838). Come noto agli specialisti del settore, il ruolo e l’opera dello scrittore occupano un posto privilegiato nel panorama culturale ucraino, inteso qui in senso lato. Il suo contributo per l’ulteriore sviluppo della lingua e letteratura ucraina moderna è fondamentale, in particolare dal punto di vista linguistico e letterario. La lingua usata dall’autore nella sua opera magna, ossia l’ Eneida, ma anche in altri lavori successivi sia in prosa che in versi, appare ben coesa e sufficientemente modellata. Essa è in grado di esprimere in modo minuzioso e vivido il mondo dell’epopea cosacca riflessa nella cornice colta dell’epos virgiliano. Eppure, una analisi attenta del contesto storico-letterario e linguistico in cui operò Kotliarevskyi può rivelare chiavi interpretative diverse. Un interrogativo sostanziale, infatti, concerne l’effettivo ruolo svolto dallo scrittore nella fase di affermazione della lingua letteraria ucraina moderna. L’opera di operò Kotliarevskyi assume tanto più rilevanza se si considera che, a cominciare dalla seconda metà del XVIII secolo, la produzione letteraria ucraina, per una serie di motivi legati anche al processo di unificazione linguistica dell’Impero russo, divenne latente, fino quasi a scomparire. In tale contesto storico-linguistico e letterario, questo poema — che precede l’opera di Aleksandr Puškin (1799–1837) di circa un ventennio — assume una importanza epocale. L’attualità, dunque, del presente lavoro consiste nel riesaminare alcune tappe miliari riguardanti la lingua e la base vernacolare usata da Kotliarevskyi, nonché il lascito dei precedenti canoni letterari. Questi fattori contribuirono infatti a forgiare la sua creazione letteraria e a delimitare due epoche storico-linguistiche cronologicamente vicine, ma formalmente distanti, anche a seguito della mutata temperie storico-culturale. Questo studio si incentra, dunque, su alcune questioni storico-linguistiche nodali pertinenti all’Enejida, laddove le peculiarità dialettali del testo in questione saranno oggetto di uno studio separato.
ISSN:2311-2433
2412-2475