Dalle parole ai fatti. Il futuro scritto dell’oratoria forense

La retorica greca e quella romana già distinguevano tra l’utilizzo di veri e propri supporti visivi e l’uso della parola in funzione immaginativa e suggestiva, e ci hanno dimostrato come la comunicazione verbale possa riuscire ad eguagliare il potere persuasivo delle immagini attraverso l’evidentia...

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Main Author: Gianluca Sposito, GS
Format: Article
Language:German
Published: Università degli Studi di Torino 2022-12-01
Series:Ciceroniana On Line
Online Access:https://www.ojs.unito.it/index.php/COL/article/view/7269
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Description
Summary:La retorica greca e quella romana già distinguevano tra l’utilizzo di veri e propri supporti visivi e l’uso della parola in funzione immaginativa e suggestiva, e ci hanno dimostrato come la comunicazione verbale possa riuscire ad eguagliare il potere persuasivo delle immagini attraverso l’evidentia. Oggi, come allora, per una comunicazione efficace, anche in ambito giudiziario, occorre che ci sia un oratore abile a immaginare e un interlocutore disposto a seguirlo. Ma, oggi, la scarsa conoscenza della scienza retorica e le caratteristiche del sistema giudiziario (almeno quello italiano) e dei suoi protagonisti non consentono di ragionare in termini di miglioramento della performance del discorso orale, seppur guidata dalla retorica. Nella maggior parte dei procedimenti civili e penali è opportuno l’abbandono dell’oralità, con sempre maggiore ricorso ad una oratoria scritta guidata – tramite una rinnovata formazione di tutti gli operatori – dalla conoscenza della retorica classica, opportunamente adeguata ai tempi, ai rinnovati interlocutori, e al mezzo (lo scritto) utilizzato.
ISSN:2532-5299
2532-5353